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Tempo di lettura: 6 minuti

Mobilità Elettrica

Come ricaricare l’auto elettrica a casa

Davide Calloni – 

17 Novembre 2025

Ultimo aggiornamento: 17 Novembre 2025

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Passare alla mobilità a zero emissioni è una scelta sempre più diffusa, ma la vera differenza nel quotidiano la fa la ricarica domestica dell’auto elettrica. Rifornire nel box, nel posto auto o in garage significa partire ogni mattina con l’autonomia necessaria, riducendo tempi morti e costi rispetto alla ricarica pubblica.

In questa guida pratica trovi tutto ciò che serve per impostare correttamente la ricarica a casa: opzioni disponibili, tempi di ricarica a casa, stime dei costi in bolletta, vantaggi di una wallbox domestica, sicurezza, consigli di utilizzo e integrazione con fotovoltaico.

Per una panoramica generale su tecnologie, connettori e modalità fuori casa, leggi anche la nostra guida dedicata: Ricaricare un’auto elettrica: quanto costa nel 2025

Perché ricaricare a casa conviene

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L’energia prelevata dalla propria fornitura domestica è in media più conveniente rispetto alle stazioni pubbliche, dove le tariffe variano per operatore, velocità e modello di abbonamento.

Con la ricarica nel box puoi programmare i cicli nelle fasce orarie più economiche, sfruttare il tempo in cui l’auto è ferma (soprattutto la notte) e, se disponibile, valorizzare l’energia dell’impianto fotovoltaico. La ricarica casalinga è anche più comoda e ripetibile: pochi gesti, nessuna coda, nessun badge da ricordare.

Se vuoi confrontare quando ha senso usare le colonnine e quali sono i costi medi in strada, approfondisci qui: Dove ricaricare in Italia e quanto costa alle colonnine

Le soluzioni per ricaricare a casa

A livello tecnico, a casa si ricarica quasi sempre in corrente alternata (AC). Le soluzioni sono principalmente due, con un’ulteriore variante condominiale.

Leggi anche: migliori auto elettriche sotto i 30.000 euro

Presa domestica dedicata

È l’opzione più semplice: si usa una presa a muro da 230 V (meglio se dedicata e verificata da un elettricista). È una soluzione economica e utile all’occorrenza, ma va trattata con attenzione: le prese generiche non sono progettate per erogare potenze elevate per molte ore di fila.

Per maggiore robustezza, in ambienti idonei si ricorre a una presa industriale CEE e a un cavo con centralina di controllo (ICCB). Con contratti da 3 kW è prudente limitarsi a correnti moderate (per esempio circa 2,3 kW) per evitare sovraccarichi e distacchi.

Wallbox domestica

La wallbox domestica è una stazione di ricarica compatta a parete che dialoga con l’auto e con l’impianto. Consente potenze tipiche di 3,7 kW, 7,4 kW e, in impianti adeguati, fino a 11–22 kW.

Le versioni con gestione dinamica dei carichi modulano automaticamente l’assorbimento per non far scattare il contatore quando in casa si accendono altri elettrodomestici. Molte sono controllabili da app per programmare gli orari, monitorare i consumi e bloccare la presa.

Quando è consigliata: uso quotidiano, ricariche notturne regolari, famiglie con più utenti o percorrenze maggiori, integrazione con fotovoltaico.

Colonnina residenziale o condominiale

Tempi Ricarica Domestica Auto Elettrica
Tempi Ricarica Domestica Auto Elettrica

In contesti condominiali è possibile installare una stazione su suolo comune. Ha due vantaggi: robustezza e condivisione. Richiede però un iter autorizzativo e una gestione degli accessi e dei costi. La potenza è in AC e può servire due veicoli contemporaneamente, in base al modello.

Tempi di ricarica: esempi concreti

I tempi dipendono da tre fattori: potenza disponibile alla presa, potenza massima accettata dal caricatore di bordo dell’auto e dimensione della batteria. Se la stazione eroga più della potenza accettata dal veicolo, prevale sempre il valore più basso.

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Esempi indicativi per una ricarica in AC a casa (valori medi, a batteria prossima al 20–80% tipico di utilizzo):

  • Potenza 2,3 kW (presa dedicata): circa 10–12 ore per immettere 25–28 kWh, adatta a “rabbocchi” notturni.
  • Potenza 3,7 kW (wallbox o presa idonea): in 6–8 ore si ricaricano 22–30 kWh, sufficiente per riportare un’auto di segmento medio all’autonomia quotidiana.
  • Potenza 7,4 kW (wallbox monofase): per 40–50 kWh servono in genere 6–7 ore; per rabbocchi da 10–15 kWh bastano 1,5–2 ore.
  • Potenza 11 kW (wallbox trifase, se supportata): per 40–50 kWh 4–5 ore.

Nella pratica quotidiana si ricarica raramente “da zero a cento”. La strategia più efficiente è il cosiddetto “biberonaggio”: ricariche frequenti e brevi che mantengono la batteria nell’intervallo d’uso ideale.

Quanto costa ricaricare a casa

Il costo dipende dalla tariffa elettrica del tuo contratto e dall’energia effettivamente immessa in batteria. Per stimare la spesa si usa una formula semplice: kWh ricaricati × prezzo al kWh in bolletta.

  • Esempio con batteria da 50 kWh: se ricarichi 40 kWh e paghi 0,25–0,50 €/kWh, la spesa va da circa 10 a 20 euro.
  • Esempio con batteria da 40 kWh: ricarica completa a 0,25–0,50 €/kWh, costo indicativo 10–20 euro.

Per confronto, molte reti pubbliche applicano tariffe per kWh più elevate (variabili per operatori e potenze). A casa, il prezzo segue la tua offerta: con fasce orarie e contatore dedicato puoi ottimizzare ulteriormente.

Se hai un impianto fotovoltaico, programmare la ricarica nelle ore di produzione riduce l’energia prelevata dalla rete e il costo medio per kWh.

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Perché scegliere una wallbox domestica

Oltre a velocità e praticità, i vantaggi principali sono:

  • Sicurezza: circuito dedicato, protezioni adeguate e controllo della temperatura della presa riducono il rischio di surriscaldamenti rispetto a prese generiche usate a lungo.
  • Efficienza: la stazione dialoga con l’auto e ottimizza il flusso, riducendo dispersioni e limitando picchi di assorbimento.
  • Controllo: con app e connettività monitori consumi, storicizzi ricariche e imposti limiti.
  • Flessibilità: puoi impostare potenze diverse, integrare la gestione dinamica dei carichi e attivare ricariche in fasce orarie economiche.
  • Valorizzazione del fotovoltaico: molte wallbox permettono modalità “solar only” o “solar priority”.

Come scegliere la wallbox giusta

Per fare una scelta informata, considera:

  • Potenza e impianto: in monofase le potenze tipiche sono 3,7 e 7,4 kW. In trifase si può arrivare a 11–22 kW, se l’impianto lo consente e l’auto lo supporta in AC.
  • Caricatore di bordo dell’auto: verifica la potenza AC massima accettata. Se la tua vettura accetta 7,4 kW, una wallbox 11 kW non velocizzerà la ricarica.
  • Funzioni smart: programmazione oraria, monitoraggio da app, RFID per accessi, aggiornamenti firmware.
  • Cavo fisso o presa: il cavo fisso è pratico; la presa è più flessibile se cambi spesso veicolo.
  • Ambiente d’installazione: grado di protezione, esposizione agli agenti atmosferici, lunghezza del cavo necessaria.

Suggerimento: prima dell’acquisto richiedi un sopralluogo tecnico per verificare spazi, passaggi cavo, quadro elettrico e potenza disponibile. In alcuni casi si valuta un adeguamento della potenza contrattuale.

Installazione: casa singola e condominio

In una casa indipendente l’iter è lineare: scelta del punto di montaggio, linea dedicata dal quadro, protezioni a norma e collaudo.

In condominio, se si installa nel proprio box, è buona prassi informare l’amministratore e, in caso di installazione su parti comuni, deliberare in assemblea l’intervento e la ripartizione dei costi.

In entrambe le situazioni è fondamentale affidarsi a un installatore abilitato che rilasci la documentazione di conformità.

Sicurezza e buone pratiche

  • Usa sempre componenti certificati e adeguati alla potenza di ricarica.
  • Evita prolunghe o adattatori non specifici per ricarica EV.
  • Mantieni libera l’area intorno alla stazione e assicurati di avere ventilazione adeguata.
  • Programma la ricarica in orari convenienti e con minor carico domestico.
  • Aggiorna periodicamente il software della wallbox, se disponibile.

Consigli pratici per risparmiare e preservare la batteria

  • Pianifica ricariche parziali e frequenti: mantenere la batteria in un intervallo di carica intermedio è una buona pratica d’uso.
  • Sfrutta le fasce orarie: programma la ricarica nelle ore più economiche della tua tariffa.
  • Sinergia con il fotovoltaico: se puoi, ricarica quando il sole produce, così riduci il prelievo dalla rete.
  • Evita temperature estreme: lascia l’auto in ambienti temperati quando possibile, soprattutto durante le ricariche lunghe.

Ricarica a casa vs ricarica pubblica

La ricarica pubblica in AC può arrivare fino a 22 kW, mentre le stazioni in DC “fast” e “ultrafast” riducono i tempi a decine di minuti. Sono soluzioni perfette in viaggio, ma hanno costi per kWh generalmente più alti rispetto alla ricarica domestica.

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La strategia più efficiente è combinare entrambe: rifornire abitualmente a casa e usare le colonnine veloci quando serve ripristinare autonomia rapidamente durante tragitti lunghi.

Impostare la ricarica domestica dell’auto elettrica in modo corretto significa guidare ogni giorno con più autonomia, sicurezza e risparmio.

Una wallbox adeguata al tuo veicolo e al tuo impianto, la programmazione intelligente e l’attenzione alle fasce orarie sono gli elementi chiave per massimizzare i vantaggi della mobilità elettrica.

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