
Bollo auto nel noleggio a lungo termine: chi paga davvero
Negli ultimi anni la formula del noleggio a lungo termine si è affermata come scelta molto conveniente sia per i privati che per le aziende, grazie a costi pianificabili e una gestione semplificata del veicolo.
Una delle domande che ricorre più spesso è però: che fine fa la tassa automobilistica – il cosiddetto bollo – quando l’auto non è di proprietà dell’utilizzatore?
La risposta, alla luce delle norme recenti, è chiara: l’onere grava sull’utilizzatore del veicolo. In questa guida aggiornata, ti offriamo un quadro completo per capire come gestire correttamente il tributo, evitare sanzioni e cogliere eventuali agevolazioni regionali.
Cos’è la tassa automobilistica e come si determina
La tassa automobilistica (meglio nota come “bollo auto”) è un’imposta a carattere regionale che viene applicata al possesso o all’uso del veicolo immatricolato in Italia e iscritto al PRA – Pubblico Registro Automobilistico.
L’importo da versare dipende da vari criteri: la potenza del mezzo (espressa in kW), la classe ambientale, la categoria e la Regione di competenza.
In caso di auto ad alte prestazioni (superiore a 185 kW) si applica anche l’addizionale erariale, nota come superbollo.
Nel contesto del noleggio a lungo termine, è importante riprendere due principi fondamentali:
- Il tributo si applica per ogni periodo (annuale o frazione) di utilizzo del veicolo durante la durata del contratto.
- La Regione competente è quella della residenza o sede dell’utilizzatore, non quella del proprietario del veicolo.
Cosa è cambiato dal 2020: il quadro normativo
A partire dal 1° gennaio 2020, la normativa italiana per il pagamento della tassa automobilistica nel contesto del noleggio a lungo termine ha subito una svolta significativa. Il punto centrale riguarda lo spostamento della responsabilità del pagamento: prima era la società proprietaria del veicolo (la società di noleggio) a sostenere il costo del bollo. Ora, invece, tale obbligo ricade sull’utilizzatore del mezzo.
Il cambiamento prende corpo attraverso alcune disposizioni normative chiave: il Decreto‑legge 26 ottobre 2019 n. 124 — art. 53, commi 5-ter e 5-quater — convertito dalla legge n. 157/2019, e il Decreto‑legge 30 dicembre 2019 n. 162 — art. 1, comma 8-bis — convertito dalla legge n. 8/2020. Queste norme hanno esteso ai contratti di locazione a lungo termine senza conducente la stessa disciplina già prevista per i beni in leasing.
In esecuzione di tali disposizioni, è stato emanato il Decreto interministeriale 28 settembre 2020, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 243 dell’1 ottobre 2020, che ha stabilito le modalità operative affinché il Pubblico Registro Automobilistico (PRA) acquisisca i dati necessari a individuare il soggetto tenuto al pagamento del bollo.
Grazie a queste norme, oggi succede quanto segue: l’utilizzatore del veicolo in locazione a lungo termine, senza conducente, diventa il soggetto passivo esclusivo della tassa automobilistica per l’intera durata del contratto. Inoltre, la competenza della Regione (e quindi la destinazione del gettito) è legata alla residenza dell’utilizzatore e non più alla sede del noleggiatore o della società proprietaria del veicolo.
Infine, la normativa consente che la società di noleggio possa continuare a gestire il pagamento in modo cumulativo per conto degli utilizzatori, ma solo a condizione che siano rispettate le modalità previste e comunicate al PRA. In questo caso, la società diventa responsabile solidalmente, altrimenti resta a carico dell’utilizzatore ogni adempimento.
Chi paga in concreto: privati, professionisti e aziende
Privati e liberi professionisti
L’utilizzatore residente in una Regione paga direttamente il bollo attraverso i canali previsti dalla Regione. Se l’auto supera 185 kW è dovuto anche il superbollo.
Imprese e flotte aziendali
L’utilizzatore indicato nel contratto (o il driver “assegnato”) è il soggetto passivo. Nel caso di flotte con driver residenti in Regioni diverse, la competenza può variare targa per targa in base alla Regione di residenza dell’utilizzatore indicato nei flussi del PRA.
Molte società di renting, tuttavia, offrono un servizio di delega per il pagamento del bollo: la società versa a nome del cliente e poi addebita l’importo (o lo include nel canone). Importante: è una scelta contrattuale, non un obbligo di legge.
Dove e come si paga
Il pagamento avviene tramite i canali della Regione competente. Le modalità più comuni sono:
- Portale dell’ACI – Automobile Club d’Italia “PagoBollo” o equivalente regionale online.
- Sito o app della Regione (ad esempio tramite SPID/CIE via app IO).
- Home banking con pagoPA.
- Tabaccai o punti convenzionati.
Per effettuare il versamento servono almeno: la targa del veicolo, il codice fiscale o partita IVA dell’utilizzatore. Conserva sempre la ricevuta (digitale o cartacea) per almeno 5 anni.
Bollo auto: calcolo, scadenze ed esenzioni
Quando si paga: scadenze tipiche ed esempi
La scadenza ordinaria coincide con l’ultimo giorno del mese successivo al termine del periodo precedente. Ad esempio, se il bollo scade ad aprile, dovrai effettuare il pagamento entro il 31 maggio.
Le Regioni possono tuttavia prevedere finestre o variazioni: è consigliabile verificare sempre l’avviso o effettuare un calcolo online prima del versamento.
Agevolazioni ed esenzioni: quando si applicano nel NLT
Le agevolazioni regionali previste per alcune alimentazioni o categorie protette si applicano anche nel contesto del noleggio a lungo termine, a condizione che l’utilizzatore risieda nella Regione che concede l’agevolazione.
- Veicoli elettrici: in molte Regioni è prevista l’esenzione totale per un numero di anni; in alcuni casi permanente o con pagamento ridotto successivo.
- Veicoli ibridi: il quadro è più vario e aggiornabile, spesso con riduzioni della tassa.
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Utenti con legge 104/92 o categorie protette: solitamente l’esenzione viene riconosciuta anche sul veicolo in locazione se sussistono i requisiti.
Ricorda: le politiche regionali cambiano frequentemente. Prima di assumere l’agevolazione, verifica sul portale della regione o su ACI e, in caso di dubbi, richiedi una verifica documentale al tuo consulente.
Sanzioni e ravvedimento operoso: cosa rischi se dimentichi
Il mancato pagamento della tassa comporta: sanzioni, interessi legali e, in caso di reiterazione, anche un fermo amministrativo del veicolo.
Le indicazioni pratiche basate sulla prassi sono:
- Entro 14 giorni: sanzione ridotta calcolata “per giornata di ritardo”.
- Tra 15 e 30 giorni: sanzione ridotta percentuale sull’importo dovuto.
- Tra 31 e 90 giorni: percentuale più elevata ma ancora “ridotta” rispetto a un accertamento pieno.
- Oltre 91 giorni (fino a 1 anno o più): percentuali crescenti fino alla misura piena della sanzione in caso di accertamento. In caso di contestazione o ingiunzione, la sanzione può arrivare alla misura massima prevista per legge, oltre agli interessi.
Conseguenze ulteriori:
- Fermo amministrativo del veicolo.
- Rischio di addebiti o sospensione dei servizi da parte della società di noleggio.
- Potenziale risoluzione del contratto di noleggio per inadempimento.
Noleggio a breve vs noleggio a lungo: differenze sul tributo
- Noleggio a breve termine: generalmente l’utilizzatore non è tenuto al pagamento del bollo; l’onere resta al proprietario o alla società di noleggio.
- Noleggio a lungo termine (NLT): a partire dal 1° gennaio 2020, l’obbligo è dell’utilizzatore. La società di noleggio può gestire il pagamento per conto del cliente, ma il soggetto passivo resta l’utilizzatore. Questa distinzione è fondamentale al momento della firma del contratto: è importante capire chi formalmente paga e come viene gestito.
Delega del pagamento: quando conviene
Molti operatori nel settore del noleggio a lungo termine offrono la gestione del bollo per conto del cliente, con addebito diretto o attraverso una formula “all inclusive”.
Vantaggi pratici:
- Riduzione del rischio di dimenticanze e relativi costi/sanzioni.
- Canone mensile più prevedibile (tassa compresa).
- Documentazione di pagamento archiviata e recuperabile facilmente.
Cosa verificare in contratto:
- Se il bollo è gestito dalla società di noleggio e in quali tempistiche.
- Come viene addebitato l’importo: se una tantum, mensile, o in fase di conguaglio.
- Chi riceve e conserva la ricevuta fiscale/tagliando.
Checklist operativa per non sbagliare
- Identifica correttamente l’utilizzatore e la sua Regione di competenza.
- Calcola l’importo del bollo sul portale ACI o regionale prima della scadenza.
- Imposta un promemoria ricorrente (smartphone, calendario) affinché non venga dimenticato.
- Valuta la delega del pagamento se desideri automatizzare l’adempimento e liberarti dalle scadenze.
- Conserva per almeno 5 anni le ricevute di pagamento, anche in formato digitale.
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