leasing targa tedesca
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Leasing Targa Tedesca: ne vale davvero la pena? 3 cose da sapere

Massimo Borghetti – 

28 Giugno 2016

Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio 2025

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Si sente molto spesso parlare dei furbetti che circolano in Italia a bordo di auto di lusso con targhe straniere e molti clienti mi chiedono un parere in merito.

In questo articolo non voglio sindacare se sia giusto o sbagliato, se chi sceglie questa soluzione faccia bene o male, se la colpa della nascita di queste “scappatoie” sia la politica che opprime i contribuenti con tasse e sovrattasse assurde, ecc. Voglio semplicemente metterti in guardia su alcuni aspetti che forse stai ignorando.

Se stai pensando che la soluzione di prendere l’auto in leasing con targa tedesca possa essere la tua vendetta per metterlo in quel posto allo stato, ai politici, alla destra e la sinistra, al partito che non hai votato… Ok, va bene. Prima però ti invito a leggere l’articolo fino in fondo per capire se la tua vendetta può avere inizio ?

Funziona così, sopratutto… in Italia…

Fatta la legge, trovato l’inganno!

Il boom dei leasing con targa estera è arrivato subito dopo l’introduzione del superbollo nel 2012.

Questo ennesimo grosso giro di vite e accanimento sui “beni di lusso”, ha dato vita ad un vero e proprio fenomeno di “immigrazione” di queste auto all’estero.

Infatti tutte le auto con più di 250 cavalli sono state colpite da questa super-tassa, visto che già la tassa di circolazione in Italia non era abbastanza cara, hanno deciso di aggiungere un’ accisa di 20€ ogni chilowatt eccedente da questa soglia…

No dico, V E N T I  E U R O al chilowatt!!!

Da pagare tramite F24 presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate.

Quindi quanto incide il super-bollo?

Prendiamo l’esempio di una vettura di livello medio che mi è capitato di recente di valutare per un mio cliente che, dopo aver saputo quanto avrebbe dovuto pagare di bollo, ovviamente ha deciso di prenderla a Noleggio ?

La nuova Audi RS3, che non è una supercar esagerata, diciamo un’ auto da appassionati di fascia media, ma potrebbe essere un qualsiasi SUV o Berlina alto di gamma, con i motori di oggi i 300 cv non sono più una soglia invalicabile…

In questo caso il modello in questione ha 270 kw, che corrispondono a 367 cavalli, qui sotto riporto il conto del bollo e superbollo:

Normale bollo annuale: 915,90 €

Superbollo annuale: 1700,00 €

Totale annuo: 2615,90 €

Se contiamo di tenere quest’auto per 5 anni, pagheremo la bellezza di 13.079,50 € e se consideriamo che il listino dell’auto è di € 50.650,00 la somma di 5 anni di bolli e superbolli corrisponde al 25% del valore dell’auto.

Sì… hai capito bene, IL VENTICINQUE PERCENTO!

Ecco spiegato il boom del fenomeno leasing con targa tedesca.

Le 3 cose però che devi sapere

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#1. Truffa ai danni dello stato

Proprio così… è una truffa!

Se l’auto circola sul territorio italiano con una targa estera, oltre a non poterlo fare e ti spigherò il perché nel prossimo punto, risulta essere una vera e propria evasione, perché non viene versata tassa di proprietà, super-bollo e l’imposta sul valore aggiunto all’atto di acquisto.

In più se prendi delle multe sarà impossibile recapitarle. Se fosse un veicolo con targa italiana, se non paghi le multe, si arriva al pignoramento del bene, ma visto che parliamo di un veicolo “estero”…. gravi sulle spalle della collettività, anche questa è truffa.

#2. Proposta di legge: Art. 132 bis

La seconda cosa che devi sapere, é che recentemente é stato introdotto l’art.94, comma 4 bis del c.d.s., come succede per il Noleggio a Lungo Termine, anche nei casi di intestazione a Leasing o locatari prestanome, è obbligatorio comunicare al PRA la persona che conduce il veicolo intestato a terzi per più di 30 giorni consecutivi.

Mentre il decreto legge in vigore di cui sopra risulta difficile da dimostrare, nella primavera del 2015 è stata discussa l’introduzione di un nuovo decreto il numero 103 del c.d.s. che riporto qui sotto:

Art. 132-bis.

Controlli e adempimenti relativi ai veicoli immatricolati in uno Stato appartenente all’Unione europea o allo Spazio economico europeo.

1. Fermo restando il disposto dell’articolo 132, chiunque, residente anagraficamente in Italia, vi circola alla guida di veicoli immatricolati, in via provvisoria o definitiva, in uno Stato appartenente all’Unione europea o allo Spazio economico europeo deve essere in grado di documentarne le regolari detenzione e circolazione, affinché esse non integrino l’elusione delle disposizioni amministrative e tributarie italiane, in particolare in caso di veicolo proveniente da una precedente immatricolazione in Italia.

2. Qualora manchi una documentazione idonea ai fini del comma 1, si applica al conducente la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da euro 84 a euro 335. Alla violazione consegue il ritiro della carta di circolazione del veicolo per trenta giorni. Dell’avvenuto ritiro viene data informazione allo Stato di emissione, e la carta di circolazione è restituita solo all’esito favorevole delle opportune verifiche, oppure decorso tale periodo senza che siano stati adottati ulteriori provvedimenti sanzionatori, cautelari o inibitori, compreso, ove possibile, l’obbligo di reimmatricolazione in Italia. Durante il periodo in cui la carta di circolazione è ritirata la circolazione è consentita attraverso un’apposita menzione da apporre sul verbale di contestazione.

3. Nel caso di veicoli di proprietà di imprese estere di leasing o di locazione senza conducente in disponibilità a persona fisica residente anagraficamente in Italia, o a persona giuridica, anche di diritto estero, con una sede legale o secondaria o di altro genere in Italia, per un periodo superiore a trenta giorni, circolanti nel territorio nazionale, è prescritta la reimmatricolazione con targa italiana, attraverso la domiciliazione di cui all’articolo 134, entro sessanta giorni dall’acquisizione in disponibilità. In mancanza si applica al conducente e all’utilizzatore, separatamente e in solido tra di loro, la sanzione di cui al comma 2 e la carta di circolazione è ritirata e inviata all’ufficio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici competente per il luogo del ritiro per l’effettuazione dell’adempimento omesso. Anche in tale caso è data notizia del ritiro, nonché della reimmatricolazione, allo Stato di emissione della carta stessa.

4. Con il regolamento possono essere, ove necessario, stabilite disposizioni di dettaglio, nonché modalità di controllo identificativo dei veicoli con targa estera da reimmatricolare in Italia.

fonte diritto.it

in sostanza questa legge obbliga l’intestatario di veicolo con targa tedesca o comunque estera con residenza italiana e quindi circolante in Italia per più di 60 giorni dalla data di ingresso del veicolo in Italia, a comunicarlo al PRA che ha obbligo di prescrivere la reimmatricolazione con targa italiana.

In caso contrario corrisponderà una multa da 84 a 335€. Poco male dai.

Vedremo come finirà, se verrà o no approvato.

#3. E in caso di incidente?

Questo punto dovrebbe stare al numero uno se fossero in ordine di gravità.

Se capita un incidente e alla luce di quanto sopra l’assicurazione decide di non pagare, sei chiamato tu in prima persona al risarcimento, e in caso di incidenti con feriti gravi o peggio, può essere piuttosto oneroso (anche superare il milione di euro!!!).

Potrei andare avanti con altri motivi per convincerti che il Noleggio a Lungo Termine ti solleva da tutti questi problemi, ma per oggi lo spot finisce qui ?

Se in qualche modo le informazioni trattate in questo post le hai trovate interessanti e vorresti valutare la soluzione di noleggio a lungo termine più adatta a te contattami pure:

  • chiamami allo 039-94.67.662
  • Oppure compila il form che trovi nella nostra pagina contatti
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