Lettera di un noleggiatore: Davide Calloni di Rent&Drive mentre scrive al computer
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COVID-19, CONOSCIUTO ANCHE COME CORONAVIRUS: lettera di un noleggiatore

Davide Calloni – 

21 Maggio 2020

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Presentarsi senza invito a casa di qualcuno è estremamente sconveniente. È proprio da maleducati entrare così all’improvviso negli ambienti di lavoro e tra le mura domestiche, rovinando gli equilibri e le abitudini quotidiane. Un giorno, mentre eravamo distratti, questo virus – un essere piccolissimo, che gli esperti chiamano “nemico invisibile e impalpabile” – ha fatto capolino nelle nostre vite. Non poteva rimanere confinato lontano dalla società? Noi stavamo bene nella frenesia e nell’affanno della routine! Ma poi, che nome è Coronavirus? Ricorda un antagonista dei fumetti, che cerca invano di mettere i bastoni tra le ruote al supereroe di turno. E l’auto? Anche per lei qualcosa è cambiato negli ultimi mesi. È rimasta lì parcheggiata nel box o sul bordo del marciapiede, immobile e apparentemente inutile. È però sempre pronta ad aiutarci nel momento in cui ne avessimo bisogno; è una compagna fedele (se ci siamo ricordati di ricaricare la batteria ovviamente!), che adesso sta tornando sotto i riflettori. Fino a quando l’emergenza sanitaria non sarà cessata, infatti, le persone cercheranno di evitare i mezzi pubblici, spinte dalla paura di essere contagiate. A far tirare un sospiro di sollievo e a permettere di riappropriarci (gradualmente, mi raccomando) della nostra libertà sarà la vettura alla quale forse non abbiamo mai attributo l’importanza che invece merita. Se ci pensi bene, è grazie a lei che possiamo incontrare parenti e amici lontani, raggiungere il posto di lavoro o svolgere spese varie. Impossibile, poi, non pensare alle vacanze; la stagione estiva si avvicina e quest’anno la necessità di “staccare la spina” si fa sentire con maggior forza. Andare in aereo? Assolutamente no! Meglio guardare a soluzioni alternative, che neanche a farlo apposta, sono proprio davanti a noi. È il caso di dirlo: cara vecchia automobile. Tutte queste considerazioni mi portano a riflettere anche su un altro aspetto; come arriverebbero i soccorsi nelle nostre case senza mezzi di trasporto? Il ringraziamento a tutti coloro che hanno messo ambulanze e attrezzature a disposizione della comunità è doveroso. Durante le settimane di quarantena che ci siamo da poco lasciati alle spalle è diventata fondamentale anche la consegna a domicilio, soprattutto di generi alimentari e medicine. Mi riferisco alla solidarietà dimostrata dai tanti volontari – associazioni ma anche persone “comuni” – che hanno offerto parte del loro tempo per aiutare coloro che si trovavano in difficoltà. Amazon è stato incoronato in veste ufficiale il re del settore; anche molte altre aziende, veri e propri colossi come Esselunga, hanno investito tempo e risorse per rendere possibile questo servizio. Il lavoro e la collaborazione di quanti ha permesso di ottenere i grandi risultati che sono sotto gli occhi di tutti? È un numero che probabilmente supera l’ordine delle migliaia. Ancora una volta è inevitabile pensare come un veicolo a motore sia essenziale per poter svolgere simili attività. Come farebbero farmaci oppure l’ossigeno per i malati ad arrivare negli ospedali senza un furgone? Di nuovo, dobbiamo dire grazie che esistano vetture apposite. Troppo spesso ci dimentichiamo di ringraziare anche gli addetti che lavorano dietro le quinte: progettisti, ingegneri, gli operai che hanno realizzato e assemblato le diverse componenti meccaniche e i finanziatori. Non scordiamoci poi della rete di officine che si occupano di tenere in forma questi mezzi così fondamentali. Mi piace pensare che anche noi di Rent&Drive, nel nostro piccolo, possiamo fare la differenza. Abbiamo la fortuna di poter contare su una squadra affiatata e competente, che condivide lo stesso entusiasmo e passione mio e di Massimo. Quello che fanno non è semplicemente svolgere il compito che la loro mansione richiede; consigliano, ascoltano e aiutano a tradurre in proposte concrete e personalizzate le esigenze di ogni cliente. Il preventivo è soltanto il primo passaggio di un lungo percorso fatto di assistenza e supporto costante (abbiamo reso questo valore la principale colonna portante della nostra attività). Le difficili settimane che abbiamo attraversato negli ultimi mesi hanno rischiato di far traballare la stabilità e il rapporto che ci lega. Ognuno di noi è stato costretto infatti a rivedere diversi aspetti del proprio ruolo ma INSIEME siamo riusciti a trovare una nuova rotta. Come spesso dico in occasione di riunioni o momenti di condivisione comunitari, non siamo soltanto un team ma una famiglia e in quanto tale, dobbiamo affrontare gli ostacoli rimanendo uniti e sostenendoci a vicenda. GRAZIE A TUTTI! Grazie per non aver gettato la spugna e di aver portato pazienza. Se siamo riusciti a ripartire, è merito di ognuno e sono certo che chiunque si interfacci con noi riesca a percepire la solidità e grinta che ci contraddistinguono. Auto, furgoni… che strano, è sufficiente cambiare prospettiva per non vederli più freddi e inanimati pezzi di ferro. Ci sentiamo un po’ colpevoli a pensare che qualche volta ci sono scappate brutte parole, persino un’imprecazione o un commento poco gentile. Adesso sembra quasi che abbiano preso vita, che anche loro possiedano un’anima. Chi potrebbe fare a meno oggi di un mezzo di trasporto? Credo di rispondere a nome di tutti se affermo senza remore che hanno acquisito una parte centrale nelle nostre vite. Impariamo quindi a non considerarli semplicemente come uno strumento per fare business e accrescere i nostri guadagni. Non vi nascondo che guardare al futuro un po’ mi spaventa. L’incertezza nei confronti del domani è una sensazione che purtroppo è diventata familiare a molti. Sono convinto, tuttavia, che lo spirito di unione e fratellanza sarà il motore che ci permetterà di superare questa particolare situazione. Ricominciare è davvero possibile. Il nostro è un paese meraviglioso, ricco di storia, cultura e tradizioni come la dedizione al lavoro. Più volte abbiamo dimostrato di non saper dare il giusto peso a tutto questo; era necessario un virus per insegnarci il rispetto del prossimo e farci rendere conto che siamo davvero fortunati? Lascio a ciascuno di voi trovare una risposta.
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