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Car Sharing. Due utenti su dieci non hanno più la macchina
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Il car sharing piace agli italiani. Oltre 1 milione di iscritti al servizio e già 2 utenti su 10 non hanno più il veicolo di proprietà. Il concetto di auto condivisa prende sempre più piede nelle città italiane affiancando la rete di trasporto pubblico. Piace la semplicità di utilizzo, la sua praticità e l’appeal creato dai coloratissimi mezzi ecologici delle flotte degli operatori di settore. Secondo lo studio condotto da ANIASA nel 2015 sono 6.435.579 i noleggi fatti in tutta Italia con 1.080.000 di utenti iscritti nel 2016 registrando un +70% rispetto al 2015. Milano e Roma si confermano le due città leader con un peso dell’ 80% sul business complessivo del car sharing.Il car sharing sta cambiando la mobilità in Italia
Secondo la ricerca fatta da ANIASA in collaborazione con la società Bain & Company su un campione di 2.000 persone, l’utente medio è un uomo sui 38 anni di età e vive in zone centrali ( 46% del campione) o semi-centrali (27% del campione) della città dove dove usufruisce del servizio. L’auto viene utilizzata per motivi lavorativi e mediamente una volta a settimana. Solo il 29% ha utilizzato il car sharing più di una volta nel 2016 di cui il 22% (6-7% del campione) dichiara invece di utilizzare il servizio più di una volta a settimana. 2 utenti su 10 dello car sharing hanno già rinunciato all’auto di proprietà Che la mobilità stia cambiando non è un mistero ma a sorprendere è che 2 utenti su 10 dello car sharing hanno già rinunciato all’auto di proprietà. Il successo è soprattutto fra i giovani. Dalle interviste è emerso come gli utenti di 41 anni in media hanno utilizzato il servizio 1 volta negli ultimi sei mesi, quelli di 39 anni ne fanno uso una volta al mese, quelli di 38 anni 1 volta a settimana e chi ha 36 anni utilizza il servizio con elevata frequenza sia nei feriali sia nei festivi. Il dato oltre a confermarci il successo della sharing economy fra i millennials come emerso nel precedente articolo, ci indica anche una tendenza che con ogni probabilità si consoliderà nei prossimi anni.Chi è l’utente medio?
A dispetto di numeri confortanti sul lato consumi invece quelli relativi alla gestione mostrano uno scenario tinto di rosso. I primi quattro operatori del settore, Car2GO, Enjoy, Share’ngo, DriveNow presentano insieme un passivo totale di 27 milioni di euro nel 2016. Con un flotta complessiva di 5.787 veicoli il passivo a veicolo è di € 4.707. Dati per società:Bilancio in rosso
- Car2Go, società del gruppo Mercedes: passivo di € 9.601.352 ; flotta di 2.070 veicoli; perdita a veicolo € 4638
- Enjoy, gruppo Eni, passivo di € 6.380.000, flotta 1907, perdita a veicolo € 3346;
- Share’ngo, società della cinese Shandong Xindayang Electric, passivo di € 8.477.189, flotta 1330, perdita a veicolo € 6351;
- DriveNow, gruppo BMW e Sixt, passivo di € 2.781.813, flotta 480, perdita a veicolo € 5795.
Operare in questo settore vuol dire sostenere investimenti importanti e sostenere costi di gestione elevati. Fra i costi di gestione le voci di spesa col maggiore peso sono i costi di manutenzione e riparazione dei veicoli e i canoni che gli operatori devono pagare alle amministrazioni comunali:Il paradosso dei canoni annuali
- Roma € 1200 canone annuo a veicolo
- Milano € 1200 canone annuo a veicolo
- Firenze € 600 canone annuo a veicolo
- Torino € 300 canone annuo a veicolo + € 250 base d’asta
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