Logo Alfa Romeo 110 anni
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Alfa Romeo 110 anni: il logo che unisce passato e futuro

Massimo Borghetti – 

16 Aprile 2020

Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio 2025

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Se venisse chiesto di descrivere con un’immagine i numerosi successi e premi vinti dalla casa del Biscione, il cantiere di un grattacielo sarebbe certamente la metafora più adatta. Gli operai impegnati nell’edificazione rappresentano le tante figure – dirigenti ma anche ingegneri e progettisti – che hanno contribuito con il loro impegno e costante dedizione a far conoscere il marchio in Europa e nel mondo. Le idee di menti brillanti si sono intrecciate con le ingenti liquidità di ricchi finanzieri dando vita ad un nome oggi familiare a chiunque, appassionati e meno esperti. Per Alfa Romeo 110 anni di storia sono passati dalla posa della prima pietra. È impossibile non provare orgoglio e una punta di ammirazione quando si ripercorrono gli avvenimenti principali di questo secolare racconto.

Alfa Romeo: le origini del mito

Probabilmente qualcuno rimarrebbe stupito già alla vista delle fondamenta. A sorreggere il peso dell’intero edificio è infatti lo spirito imprenditoriale di un francese, tale Pierre Alexandre Darracq. L’industriale d’oltralpe, che si era dedicato fino a quel momento all’assemblaggio di biciclette, aveva intuito l’enorme potenziale racchiuso nel commercio delle vetture; nel 1896 cominciava dunque la sua avventura nel settore dei motori e delle quattro ruote, fondando l’omonima casa automobilistica.

L’ambizioso progetto prevedeva di estendere la produzione oltre i confini nazionali, con l’apertura di sedi minori in diversi paesi europei tra cui l’Italia. La scelta ricadde su Napoli ma subito fu chiaro che l’eccessiva distanza che la separava dalla madrepatria era un ostacolo all’approvvigionamento delle componenti meccaniche. Non trascorse quindi molto tempo prima che venne deciso di trasferire lo stabilimento a Milano.

La città è stata per decenni il cuore pulsante dell’attività, anche dopo il passaggio di proprietà avvenuto all’inizio del Novecento. Il 24 giugno 1910 nasce ALFA, acronimo di Anonima Lombarda Fabbrica Automobili; la sigla riprende la lettera con la quale si apre l’alfabeto greco, a simboleggiare l’inizio di un nuovo capitolo nella mobilità italiana.

La nascita del logo e il primo restyling

La struttura della società come la conosciamo noi oggi è ancora una sagoma senza una forma ben definita; tuttavia nel logo originario, disegnato nel lontano 1910, si possono già trovare gli stessi elementi che caratterizzano quello attuale.

A Romano Cattaneo, il più giovane dipendente dell’Ufficio Tecnico, si deve l’idea di inserire il Biscione. Mentre attende – come ogni mattina – il tram che l’avrebbe portato al lavoro, il suo sguardo si rivolge alla torre del Filarete; qui l’emblema araldico della famiglia Visconti, le cui vicende sono strettamente legate a quelle del capoluogo, ricorda ai passanti il potere dei sovrani che hanno governato nelle epoche passate. Il suggerimento viene accolto con entusiasmo da Giuseppe Merosi, progettista a cui era stato affidato nel 1910 l’incarico di progettare il veicolo “capostipite” 24 HP.

La casa automobilistica entra quindi nel mercato di inizio Novecento con un logo dalla forma circolare. La cornice blu si impreziosisce con le scritte dorate “ALFA” e “MILANO”, separate dai nodi sabaudi in omaggio alla dinastia regnante; al suo interno trovano spazio il serpente visconteo e la croce rossa su sfondo argento, elemento preso in prestito dallo stemma ufficiale della città.

Alfa Romeo: loghi 1910 e 1919

Appare immediatamente chiaro che il marchio raccoglie la cultura e la tradizione del luogo in cui si trova. Ogni dettaglio è un continuo richiamo al passato; per affrontare il futuro e di conseguenza, gli inevitabili cambiamenti è necessario infatti fare tesoro dell’eredità che ci è stata consegnata dalla storia.

Questo modo di pensare e concepire il progresso si concretizza, in particolare, quando ALFA attraversa un periodo di crisi dovuto allo scoppio del conflitto mondiale. L’incapacità di dare il proprio contributo alla causa bellica minaccia la stabilità economica dell’azienda; i numeri delle vendite – da 80 esemplari nel 1911 si passa a 272 in meno di quattro anni – perdono importanza. Sembra ormai inevitabile dover scrivere la parola “fine” ma succede qualcosa di inaspettato, un colpo di scena degno dei migliori film. Nel 1918 l’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili viene infatti acquisita dall’ingegnere meccanico Nicola Romeo, che riesce ad evitare il fallimento.

Come ringraziamento alla sua lungimiranza e abilità negli affari, il logo viene rivisto; adesso è possibile leggere chiaramente “ALFA ROMEO – MILANO”.

La storia prende sottobraccio il design

Nell’antichità la corona d’alloro cingeva la fronte di imperatori e illustri poeti; era infatti il segno tangibile della loro fama e gloria immortale. Adesso viene indossata, secondo un’usanza tipica della nostra penisola, da coloro che hanno appena conseguito una laurea. Sebbene i tempi siano cambiati, il sempreverde per eccellenza ha mantenuto intatto il suo significato. Una ghirlanda fatta con le foglie di questa pianta circonda il marchio nel 1925; a quell’anno risale infatti la vittoria dell’Alfa Romeo P2 nel primo campionato di automobilismo su scala globale.

Salire sul gradino più alto del podio accresce senza dubbio la notorietà della casa milanese. La collezione di trofei si amplia poi ulteriormente quando le leggendarie 158 e 159 Alfetta sollevano la coppa dei vincitori nelle gare di Formula1. Non c’era persona, vivente a metà del secolo scorso, che non conoscesse le vetture progettate all’ombra del Castello Sforzesco; la fama del Biscione visconteo superava i confini geografici affascinando con le sue auto gli appassionati del vecchio continente. Famosi personaggi del cinema e dello spettacolo – persino alcuni sovrani dell’epoca – rimangono meravigliati dalle prestazioni e dai successi di questi veicoli.

Alfa Romeo: logo del 1925

Alfa Romeo non dimentica le sue radici e gli eventi che modificano il volto del paese in cui è cresciuta e si è sviluppata. Dopo il referendum del 2 giugno 1946, l’Italia cessa di essere una monarchia per diventare a tutti gli effetti una Repubblica. Il logo, che riportava i simboli della casa regnante, è quindi protagonista di una vera e propria rivoluzione di design. I tradizionali elementi – il Biscione visconteo e la croce – vengono impressi sulla lamiera rossa; inoltre, i nodi sabaudi vengono invece sostituiti da linee ondulate.

Alfa Romeo: logo del 1946

Davanti alla dichiarazione di una seconda guerra mondiale, Alfa Romeo non si fa trovare impreparata; l’esperienza è infatti un’ottima maestra per chi sa ascoltare i suoi consigli. Gli imprenditori italiani sono consapevoli della pressante necessità di convertire la produzione “tradizionale” delle loro fabbriche nella costruzione di prodotti utili alle milizie. I progetti relativi ai veicoli vengono quindi accantonati per dare spazio agli autocarri e ai motori per aerei. Gli stabilimenti del Biscione acquistano un ruolo strategico tale – in quegli anni l’aiuto dato al conflitto genera circa l’80% del fatturato – che vengono più volte bombardati con la distruzione quasi totale degli edifici.

Una volta ristabilita la pace e una situazione di equilibrio, la chiusura definitiva minaccia di nuovo il marchio lombardo. Le vendite ricominciano a salire soltanto dopo l’entrata in commercio di un modello diventato un’icona della mobilità, l’Alfa Romeo 1900. La catena di montaggio permette infatti di ridurre i costi, ora accessibili ad un maggior numero di persone. Nel mercato di metà Novecento, l’immagine del Biscione non viene più associata esclusivamente a vetture di lusso; tra le sue proposte c’è un’automobile dalle caratteristiche sportive, affidabile e soprattutto semplice da guidare.

Questo cambio di direzione si riflette anche nel logo; realizzato adesso in ottone smaltato, il materiale era molto diffuso e utilizzato prima della guerra.

Alfa Romeo: logo del 1950

Nel 1972 il marchio viene rivisto ancora una volta. La dicitura “MILANO” scompare infatti dalla cornice che circonda la croce e il serpente visconteo. La città non è più l’unica sede in cui le vetture Alfa Romeo sono progettate e realizzate; una nuova fabbrica è stata aperta nel Sud Italia, nell’area metropolitana attorno Napoli, precisamente a Pomigliano d’Arco. Dopo il passaggio al Gruppo FCA – Fiat Chrysler Automobiles – la succursale del Biscione è rimasta in attività; ad oggi dalle sue officine escono infatti le Fiat Panda.

Il marchio acquista inoltre un aspetto più moderno, simile a quello attuale. L’uomo che sta per essere divorato dalla serpe abbandona la colorazione dorata per diventare rosso; le linee ondulate, introdotte per colmare la mancanza dei nodi sabaudi, spariscono come il trattino che divide le parole “ALFA” e “ROMEO”.

Alfa Romeo: logo del 1972

Per la versione definitiva, quella che è diventata familiare a ognuno di noi, bisognerà aspettare un giorno ben preciso. Infatti, il 24 giugno 2015 viene presentato al pubblico un logo dallo sfondo puntinato con un motivo in fibra di carbonio bianco. La linea di separazione tra la croce e il Biscione è stata eliminata. Anche il carattere usato per le scritte si è aggiornato; oggi è possibile leggere in argento “ALFA ROMEO”. Il colore è stato ripreso poi dalla figura umana che il serpente sta ingoiando e nella corona presente sopra la sua testa.

La decisione di rivedere la grafica è arrivata in occasione dell’uscita sul mercato della Giulia; con la nuova berlina sportiva, di cui due esemplari vengono riservati alle Forze dell’Ordine, la casa automobilistica festeggia il 105° anniversario della sua fondazione.

Alfa Romeo: logo del 2015

Alfa Romeo 110 anni: il Biscione si prepara a spegnere le candeline

Nel racconto firmato Alfa Romeo 110 anni sono stati un’occasione per dimostrare che è possibile rialzarsi dopo una situazione di difficoltà. La casa di origine lombarda ha sempre trovato nell’ingegno dei propri collaboratori e dirigenti la forza per ricominciare e ripartire. Come la fenice, è stata capace di risorgere dalle ceneri ogni volta che le minacce del tempo l’hanno portata a un passo dal fallimento. Aggiungere un nuovo tassello al mosaico della sua storia è quindi un momento che merita di essere celebrato con i giusti onori.

Il logo proposto è una sintesi di elementi classici uniti ad un’impostazione grafica che invita a guardare il futuro. Il tradizionale Biscione visconteo è racchiuso all’interno di un cerchio; è lo zero, l’ultima cifra di un 110 che lascia intuire – con la sua vista in prospettiva – la strada ancora da percorre. Il nome “Alfa Romeo” sembra poi scritto a mano, quasi a suggerire che siano stati gli stessi ingegneri, operai e progettisti a disegnarla. Questo speciale marchio è quindi un ponte che collega idealmente il 1910 al 2020.

Logo Alfa Romeo 110 anni
Logo Alfa Romeo 110 anni

Immagine proveniente dal sito ufficiale Alfa Romeo

Arese festeggia gli Alfa Romeo 110 anni

Le proposte sono iniziate già nel 2019. Dal 7 dicembre, infatti, il Museo Storico Alfa Romeo ad Arese è stato teatro di una mostra che ha svelato inediti retroscena della casa milanese. Aneddoti, successi e vittorie – non solo in termini di corse automobilistiche – sono stati i protagonisti di questa iniziativa chiamata “Backstage”.

Nel corso di vari appuntamenti, i visitatori hanno potuto ammirare la Collezione storica, solitamente non accessibile al pubblico. Tra gli esemplari esposti c’era ad esempio l’Alfa 6 blindata di colore bianco, realizzata appositamente per Papa Giovanni Paolo II in visita a Milano. Dopo di lei ha fatto il suo ingresso la 1900 M “Matta”. Questa vettura viene ricordata per la sua partecipazione nel 1967 ad una missione internazionale di pace; oltre 27 mila chilometri vennero percorsi, attraversando ben 27 Stati.

Per i più curiosi sono state organizzate invece conferenze di approfondimento, che hanno visto tra i relatori anche ex dipendenti del Biscione; attraverso le loro parole si aveva la sensazione di assaporare – quasi toccare con mano – i progetti, la passione e le idee che hanno dato vita a modelli in grado di far sognare ancora oggi migliaia di appassionati.

Alfa Romeo 110 anni: l’età non si fa sentire

Il nome del costruttore milanese compariva tra i brand partecipanti al Salone di Ginevra 2020; l’esposizione internazionale con sede nella città svizzera doveva essere il trampolino dal quale avrebbe spiccato il volo la nuova Giulia GTA. Se questo appuntamento è stato cancellato dal calendario, altre sorprese attendono tuttavia gli amanti delle quattro ruote.

La casa del Biscione verrà infatti accolta come ospite d’onore al Goodwood Festival of Speed; l’evento chiama a raccolta tutte le vetture, storiche e recenti, che hanno avuto un ruolo importante nelle gare automobilistiche. Quale luogo migliore per ricevere un tributo ai molti trionfi conquistati sui circuiti europei?

Il marchio ha confermato inoltre la sua presenza durante le Mille Miglia, sul percorso che collega Brescia a Roma; dal 13 al 16 maggio si svolgeranno quindi diverse attività, che omaggiano il successo della società lombarda nelle passate edizioni. Per Alfa Romeo 110 anni non rappresentano semplicemente il raggiungimento di un traguardo; offrono piuttosto la possibilità di ricordare al mondo quanto può spingersi lontano la voce del Made in Italy.

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