È ancora troppo alto il numero degli incidenti di cui sono protagoniste le strade italiane. Ogni giorno vengono registrati infatti oltre 455 sinistri, in seguito ai quali persone riportano lesioni. Le motivazioni sono molteplici ma riconducibili per la maggior parte alla distrazione causata dall’utilizzo dello smartphone durante la guida; tra le spiegazioni meno frequenti troviamo invece l’eccessiva stanchezza e uno stile di vita con ritmi sonno-veglia alterati. A fronte di questi dati, l’obbligo di emettere suoni in modo da annunciare il loro imminente arrivo è stato esteso anche alle vetture “green”. Quale rumore auto elettriche come Ford o BMW producono? Scopriamo insieme le colonne sonore della mobilità a quattro ruote.
Rumore auto elettriche (e ibride): cosa dice la legge
Il regolamento UE 1576/2017 ha stabilito che le auto elettriche devono fare rumore, al pari dei motori termici. La decisione può sembrare un controsenso se paragonata ai vantaggi offerti da questa alimentazione a zero emissioni. La silenziosità, che contraddistingue la categoria, ha permesso infatti di ridurre l’inquinamento acustico all’interno delle metropoli; si tratta, tuttavia, di un’arma a doppio taglio poiché rappresenta un potenziale pericolo per pedoni distratti oppure con disabilità visiva che si apprestano ad attraversare.
Veicoli elettrici oppure ibridi che viaggiano in modalità full-electric, realizzati nell’Unione Europea, sono stati quindi costretti a dotarsi del cosiddetto sistema AVAS. La normativa è entrata in vigore il 1° luglio 2019; è comunque prevista una proroga – il 2021 è il termine ultimo entro il quale uniformarsi – per i mezzi già in commercio.
Lo strumento, acronimo di Audible Vehicle Alert System, riproduce un suono artificiale di intensità compresa tra 56 e 75 decibel. Durante la fase di accelerazione, il rumore diventa più intenso e facilmente percepibile per andare invece ad attenuarsi rallentando o frenando. Entra in funzione nel momento in cui la vettura transita ad una velocità ridotta, inferiore ai 20 chilometri orari. Oltre la soglia indicata, lo spostamento d’aria e l’attrito degli pneumatici sull’asfalto generano infatti un rumore tale da essere sufficiente ad avvisare per tempo passanti e ciclisti. Il suo compito è quindi identico a quello svolto dai segnalatori acustici installati in corrispondenza dei semafori per garantire la sicurezza soprattutto di persone affette da cecità o ipovedenti.
L’uso del dispositivo non è opzionale ma siamo di fronte ad un obbligo legislativo in piena regola; di conseguenza, una volta attivato, non sarà possibile spegnerlo anche solo per un breve periodo.
Quale rumore auto elettriche e ibride producono?
I requisiti tecnici delineati dal provvedimento sono molto precisi. Sulla base delle indicazioni date, le case produttrici hanno unito creatività e desiderio di essere subito riconoscibili per creare i suoni dei loro motori ecologici.
Mettendo a confronto il rumore auto elettriche e ibride viaggiano sulle note di suoni talvolta considerati standard; non mancano, tuttavia, curiose ed interessanti eccezioni.
Fiat 500: la voce della creatività italiana
Presentata in anteprima durante l’evento a Borgo Egnazia, la Fiat 500 elettrica sarebbe stata tra i partecipanti al Salone di Ginevra 2020.
Si sposta per le vie cittadine intonando la melodia Amarcord scritta dal maestro Nino Rota. Il presidente Oliver François ci invita, senza nascondere orgoglio e ammirazione, a sentire il gradevole suono scelto per uno dei modelli più iconici del marchio.
“Questa non è la voce di un computer, è la voce della creatività italiana.”
BMW: il respiro del mare
Il marchio tedesco ha scelto di accompagnare i viaggi a bordo delle auto ecologiche con una melodia che rievoca il respiro del mare. Già dalle prime note, infatti, la sensazione è quella di ascoltare un’onda mentre si avvicina progressivamente alla costa fino ad infrangersi, in un’esplosione di potenza, contro gli scogli. Il conducente avrà l’impressione che non esistano limiti di espressione; passato e futuro si uniscono dando vita ad una musica sorprendente, in grado di evocare leggerezza e dinamicità.
Il brano, dal titolo BMW IconicSounds Electric, è frutto della collaborazione artistica tra il designer sonoro Renzo Vitale e il compositore Hans Zimmer. A capo del dipartimento musicale DreamWorks, il suo nome è spesso associato alle colonne sonore di innumerevoli successi cinematografici tra cui Il Gladiatore.
Al driver viene data inoltre la possibilità di scegliere i suoni di guida offerti dalla modalità “Core”, in alternativa ai più intensi e pronunciati di “Sport”. Sono inclusi, infine, segnali acustici per l’apertura dello sportello e la fase di avviamento.
Nissan “canta”
La casa nipponica prende in prestito il verbo latino “canto” per dare un nome al suono futuristico, simile a quello prodotto da un’astronave, scelto per le sue vetture. È quasi impossibile non cogliere l’analogia con le armoniosi voci delle mitologiche sirene, creature che incantavano i marinai fino a condurli verso un destino infausto.
Che sia un omaggio alla cultura classica? Nissan non ha rilasciato nessuna dichiarazione al riguardo ma a noi piace pensare che sia così.
Ford: sintesi e delicatezza
Per le sue auto Ford ha brevettato un innovativo suono, che ha battezzato semplicemente O-29. Delicato e “melodioso” come viene definito dal suo stesso produttore, è stato pensato per risultare piacevole all’ascolto. Il video, con il quale è stato presentato ufficialmente, vede infatti protagonisti un uomo non-vedente e il suo cane guida; entrambi non appaiono affatto infastiditi quando l’auto passa loro accanto.
L’attenzione ai più vulnerabili di Jaguar
Inizialmente il progetto prevedeva una composizione associabile al rumore di un veicolo aereospaziale. Fatte alcune simulazioni, l’idea è stata però abbandonata. Dopo aver udito le prime note, infatti, i pedoni reagivano alzando lo sguardo al cielo. Nessuna attenzione veniva quindi prestata alla strada perché quello sentito non ritenevano provenisse dall’interno del veicolo.
Per creare il suono “perfetto” sono stati necessari ben per quattro anni. Gli ingegneri hanno infatti svolto diverse ricerche e stretto un’importante collaborazione con la “Guide Dogs for the Blind”, la più grande organizzazione di beneficienza inglese dedicata a persone affette da cecità.
Il risultato è stata una composizione che non si distingue per originalità; essere udibile ma discreta al tempo stesso era infatti lo scopo principale. Tutto ciò che avrebbe potuto essere considerato accessorio o superfluo è stato eliminato a favore della praticità. Iain Suffield ha sottolineato il costante impegno di Jaguar per realizzare vetture silenziose ma soprattutto capaci di garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada; la scelta di non perdersi in inutili abbellimenti è stata quindi motivata dal senso di responsabilità che il marchio sente come valore fondante del suo operato.